giovedì 30 aprile 2009

La mattina del 30 aprile 1982,insieme all'autista Rosario DI Salvo,veniva assassinato a colpi di mitra l'onorevole Pio La Torre.Sin da giovane si impegnò alla lotta a favore dei braccianti ed in seguito nella CGIL.Si iscrisse nel Partito Comunista Italiano e nel 1962 fu eletto segretario ragionale occupandosi prevalentemente di politiche agrarie.Messosi in luce per le sue enormi doti politiche Enrico Berlinguer lo fece entrare nella segreteria nazionale dei PCI.Nel 1972 veniva eletto deputato e si accingeva ad elaborare una proposta di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa con una norma che prevedeva il sequestro e la confisca dei beni ai mafiosi(Legge Rognoni- La Torre).Lo scopo venne successivamente raggiunto dall'associazione Libera,che raccolse oltre un milione di firme trasformandola concretamente in legge.Da ricordare anche le battaglie compiute per impedire la costruzione della base missilistica di Comiso che secondo lui rappresentava una minaccia per il mar mediterraneo e per la stessa Sicilia e le iniziative contro la speculazione edilizia.Secondo le rivelazioni del pentito Leonardo Messina,Pio La Torre fu ucciso per ordine di Toto Riina proprio a causa della sua proposta di legge.Il mio ricordo va ad un uomo di enormi valori,coraggioso,leale,pragmatico,coerente e pieno di energia.Un uomo fedele ai quei valori e principi propri di un essere umano spinto a lottare;quei valori di libertà e di giustizia.

giovedì 2 aprile 2009

La strage di Pizzolungo



Quanti ricordano quello che avvenne il 2 aprile 1985.Quel giorno un autobomba, collocata sul ciglio della strada statale che attraversa Pizzolungo, esplode riducendo a brandelli Barbara Asta e i suoi due figli Salvatore e Giuseppe,che in quel momento percorrevano la statale stessa con la loro utilitaria.Il vero obiettivo di quella strage fu l'uccisione del sostituto procuratore Carlo Palermo.Egli stava conducendo alcune indagini scomodissime ,un filone che vedeva coivolte nel loro insieme
mafia,politica,massoneria,imprenditoria ,anche sulla base del lavoro svolto precedentemente dal sostituto procuratore Gian Giacomo Ciaccio Montalto ucciso dalla mafia a Valderice il 25 gennaio del 1983.Verranno condannati all'ergastolo quali esecutori materiali della strage Toto Riina,Vincenzo Virga esponente di spicco della mafia trapanese ,Mariano Agate boss del mandamento di Trapani e Balduccio di Maggio.IL sostituto procuratore sopravvisse miracolosamente ma non Barbara e suoi due figli.Nel 2004 la cassazione assolvera i mandanti per non aver commesso il fatto;tra i giudici c'era Corrado Carnevale.Ancora una strage impunita tutt'oggi e una verità ancora da cercare e da sapere.3 vittime innocenti cadute sotto il piombo della mafia.Unirsi al ricordo dell' unica sorella sopravvissuta Margherita è significato non solo di una memoria da non scalfire ma anche un pensiero sincero per non arrendersi.

venerdì 27 marzo 2009

«15 anni di mafia al potere!»

«Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Interi strati della società hanno introiettato comportamenti mafiosi». L’introduzione di Giorgio Lambri all’incontro con il procuratore aggiunto antimafia di Palermo Antonio Ingroia, citando una precedente intervista dello stesso procuratore, non lascia spazio al buonumore. La serata organizzata da CGIL, Libera e Arci, che tratta della diffusione della mafia anche nel Nord Italia comincia infatti con l’attenta analisi dello sviluppo della strategia mafiosa dopo gli ultimi arresti importanti di Provenzano e Lo Piccolo. Spiega Ingroia: «I media hanno riportato in questi mesi un’immagine della mafia in ginocchio. Questo è vero solo in parte, perché se è vero che gli arresti hanno causato pesanti sconfitte dal punto di vista militare questo non è altrettanto vero però dal punto di vista finanziario. La mafia dei “colletti bianchi” è ancora ben salda nelle sue posizioni affaristiche perché è riuscita in breve tempo a sostituire i boss arrestati».
Dopo le brevi introduzioni di Gianni Copelli (CGIL Piacenza) e di Antonella Liotti (Libera Piacenza), che si son detti contenti di portare nuove testimonianze di legalità e di anti mafia ai cittadini, il procuratore Ingroia ha spiegato al numeroso pubblico come negli ultimi 15 anni la piovra non abbia allentato la presa, ma anzi abbia stretto maggiormente i propri tentacoli attorno al potere. «Dalla fine del periodo delle stragi, ’93-’94, – spiega – è successo qualcosa di straordinario. Infatti, è praticamente assodato che i boss abbiano trattato una tregua dopo il fallimento di un attentato allo stadio Olimpico di Roma; ed è stata firmata con la classe dirigente di allora e addirittura con alcuni politici ancora oggi attivi».
Il problema che sottolinea il procuratore palermitano è proprio questa connivenza tra poteri forti. «Il mio allarme su possibili infiltrazioni mafiose in occasione dell’expo 2012 di Milano è diretta conseguenza di questo mio discorso. Chi - un personaggio che chiameremo Previti - nel 1994 diceva che gli italiani devono rassegnarsi a convivere con la mafia, oggi punta a delegittimare la lotta ad essa togliendoci tutte le armi a nostra disposizione. Prima smontarono il “41-bis”, poi fecero sì che non potessimo più contare sui collaboratori di giustizia. Tutto questo dicendoci, ovviamente, che dovevamo tornare ai metodi di indagine classici. E ora che succede? Ci tolgono pure le intercettazioni…»
La situazione, insomma, sta degenerando brutalmente. E il problema non è solo la deriva dittatoriale e xenofoba. L’atteggiamento mafioso di questi personaggi rischia di superare il punto di non ritorno. Nel momento, infatti, in cui la mafia andrà davvero al potere chi sarà poi in grado di spodestarla? Speriamo solo di non dover mai rispondere a questo quesito, perché temo che tale risposta non sia poi così semplice da trovare!
Fortunatamente però c’è ancora spazio per la speranza: «In questo periodo però è evidente quanto la vera società civile si sia stancata di arrendersi al potere criminale. Continuano a sorgere spontaneamente associazioni di giovani, come Addiopizzo o Ammazzateci Tutti per citarne alcune, che lottano apertamente contro la mafia. Questo dimostra che nei giovani si sta sviluppando un alto grado di consapevolezza e che, cosa molto importante, che si può fare antimafia anche nel quotidiano».Una serata all’insegna della critica politica oltre che dell’antimafia. Che poi, a pensarci bene, oggi come oggi le due cose vanno di pari passo. Dal momento che il Governo del ’94 è lo stesso attuale, non si capisce bene come ci si possa stupire se oggi la mafia sta risorgendo…Forse dovremmo davvero cercare di rimanere il più uniti possibile, perché se l’unione fa la forza allora ce ne sarà davvero bisogno. Il nemico è sempre più forte ma non bisogna scoraggiarsi perché gli esempi positivi sono tantissimi e tutti ci dicono una semplice cosa: «Resistere e vincere è possibile!»

giovedì 26 marzo 2009

Impariamo da Telejato: PUNTO DUE....raccontare ...ed ogni tanto cedere il microfono



Continuiamo il nostro viaggio nel mondo di Telejato e come dovrebbe essere una tv locale vicina alle persone.
Ogni giorno in un paese o città succedono cose bellissime che possono sembrare di poco conto ma che potrebbero aprire molti cuori: la nascita di un bambino, una bella gita scolastica alla scoperta di un posto nuovo, un piccolo spettacolo teatrale scritto e interpretato da ragazzi.
Io queste cose non le vedo così banali perché raccontano belle esperienze , molto spesso istruttive e magiche come un viaggio, altre volte di lavoro di gruppo ed impegno come la rappresentazione teatrale.
Ma vi posso assicurare che il dietro le quinte è anche meglio: battutine , errori, superare le difficoltà insieme sono la rappresentazione migliore della vita….una specie di Grande Fratello solo che è tutto reale ( perché non crederete mica ancora al Grande Fratello?).
Ed è questo che fa anche Telejato nelle sue 2 ore di Telegiornale ….racconta la vita di Partinico e dintorni . Pino è chiamato per ogni conferenza, per ogni incontro pubblico e, anche se non lo vorrebbero ( chissà come mai!) non manca mai ai consigli comunali della zona.
PS….questa era una battuta infatti un consigliere di Pino ha detto: come si fa ad avere qualcosa contro di lui per tutto quello che fa ogni giorno nella lotta alla mafia!
Tutto viene raccontato con un linguaggio semplice PER PARLARE A TUTTI, montato in un bel filmato che testimonia l’evento .
Ma sono i partinicesi a raccontare se stessi ed il loro lavoro, sono maestre, volontari di associazioni, bambini delle scuole persone, qualunque come noi , perché nessuno può raccontare una cosa meglio di chi l’ha creata.
E la gente capisce se fai una cosa per te o per gli altri ( anche se dalla macchina di Pino si capisce decisamente che non lo fa per i soldi) e naturalmente contraccambia.
Ed ecco che tutti salutano, i bambini li senti dire sottovoce - guarda c’è Pino Maniaci - se entra in una pizzeria ed hai sempre un sorriso quando entri in un locale e naturalmente iniziano a parlarti di…..TELEJATO!!!!!
Si perché Telejato in chiaro ha ogni giorno 150000 ascoltatori e , alle 14 quando inizia il programma da ogni casa esce il gingle della sigla .
Peccato che , come ogni cosa , ha anche il lato negativo…ricordiamo che Telejato è anche il programma più visto dai MAFIOSI! E purtroppo è una cultura difficile da sradicare ma Pino è ormai 10 anni che lavora ed ha ottenuto grandi risultati….se avesse un po’ più di sostegno nel suo lavoro , dal punto di vista della partecipazione ed economico NON OSO PENSARE CHE MIRACOLI POTREBBE FARE!
E così abbiamo ben descritto anche il punto 2….e naturalmente invito tutti a fare altrettanto. Ricordate non si nasce diamanti…..all’inizio si è semplice carbone.

Nel fimato avete conosciuto Mila....direi che si è già presentata bene da sola.

Che tempo che fa speciale ROBERTO SAVIANO!!!!

Scrivo alcune righe di riflessione dopo aver visto la puntata speciale del 25 Marzo di Che tempo che fa.

"Coloro che ti chiama traditore, sono collaboratori - infiltrati - per il tradimento dell'Italia. Stanno nascondendo cose perchè le conseguenze di una rivelazione di certi fatti li spaventa moltissimo..." Queste sono le parole con cui David Grossman ha cercato di rincuorare lo scrittore di Gomorra, che da ormai 3 anni vive sotto scorta e in continua minaccia di morte da parte della camorra e della società "civile".
Queste sono anche le parole però che denunciano una collusione palese dei Poteri forti con la criminalità organizzata: la società (cosiddetta) civile non vede - o non vuole vedere - che la mafia esiste ed è fortissima. E soprattutto nel momento in cui questa viene smascheratra, o meglio, rivelata le persone accusano chi cerca di far aprire loro gli occhi su questo tremendo problema!! Sì, è uno schifo tutto ciò ma così funziona e così vogliono che continui a funzionare...
E' proprio per questo che, secondo me, dobbiamo prendere come grandissimo esempio Roberto Saviano: un ragazzo di 25 anni che ha rifiutato la propria vita e la propria tranquillità per scrivere e denunciare la Verità, e non la Sua verità come tanti vogliono farci credere. Saviano poteva chiudere gli occhi e andarsene lontano, dove certe cose non accadono, e invece NO! E' restato, ha scritto e non ha abbassato la testa...Lui può davvero camminare a testa alta perchè non ha rinnegato la propria ragione ma ha raccontato ciò che continua a vedere e ad accadere.
Buona parte della puntata si è occupata infatti di questa sua forza. Analizzando alcuni titoli di testate locali Saviano ha evidenziato quanto la voglia di girarsi dall'altra parte nascondendo certi fatti di cronaca mafiosa, arrivando quasi ad idolatrare gli stessi boss a discapito dell'onore - inteso nel senso reale e non in quello criminale! - delle numerose vittime. Tutti sempre pronti ad accusare chi muore mentre chi vive viene elogiato...
Questa è la condizione in cui viviamo ed è proprio questa la motivazione per cui oggi più che mai mi sento ancora più vicino a Roberto Saviano. Di fronte alla paura e al pericolo di morire non è stato zitto, ma ha cominciato ad urlare la propria rabbia e il proprio dolore! Spero che la società DAVVERO civile non si dimentichi di questo ragazzo che sta dimostrando un coraggio incredibile, perchè nel momento in cui Saviano sarà chiuso nel buio della memoria la camorra avrebbe vinto la sua battaglia, e forse la guerra.
Proprio per questo mi auguro che ci siano tantissimi giovani che si ritengano dei piccoli "Saviano", ragazzi che lottano quotidianamente per la legalità e non si arrendono ai potenti...Biosogna lottare e non arrendersi!! Quindi ragazzi, gambe in spalla e impegno! Non molliamo!!!!! Nè ora nè mai...

lunedì 23 marzo 2009

Parliamo del Tavolo della Pace di Piacenza



Chiedi e ti sarà dato!
proprio oggi Telejato ha caricato questo filmato di una iniziativa simile al Tavolo della Pace nata a Palermo.
Le ragazze intervistate ci spiegano che cos'è!
Abbiamo sentito Federica che ci racconta che hanno invitato altri 5 ospiti che verranno tartassati come Noi! Racconta che sono stranieri,che vengono da alcuni progetti interessanti in Brasile, Paraguay e bosnia, e ci manda dei file con maggiori informazioni che qui vi riassumiamo.

Titolo del progetto LA LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE: Storie dal mondo ( volantino )

Dal Cile: PER UNA REGIONE DI NUOVI CITTADINI . Il progetto triennale è stato promosso da ProgettoMondo Mlal e Unione Europea in quattro stati della regione del Mercosur e in Cile. L'obiettivo è difendere e promuovere i diritti umani e di cittadinanza dei giovani, attraverso la loro partecipazione democratica nei processi di elaborazione, negoziazione ed implementazione di politiche pubbliche per i giovani. L’iniziativa prevede la formazione di agenti dei Diritti Umani, la creazione di reti territoriali giovanili, la sperimentazione e sistematizzazione di metodologie e modelli di partecipazione giovanile a livello locale, nazionale e regionale (Mercosur), favorendo specialmente lo scambio di esperienze tra i giovani dei Paesi partecipanti. ( maggiori info qui)

Dalla Bosnia Erzegovina : ASSOCIAZIONE SEZAM Acess to the children

SEZAM è un'associazione non governativa. E' nata nel 1995 da un esigenza concreta della popolazione: aiutare e prendersi cura dei bambini vittime di traumi psicologici di guerra ed in generale di coloro che avevano bisogno durante la guerra.L'associazion vive grazie a numerosi contributi soprattutto dall'estero (Svizzera, Irlanda e altri privati).
I primi progetti furono proprio indirizzati all'infanzia, il fine dell'associazione era creare un luogo in cui i bambini si sentissero sicuri e potessero esprimere le loro dolorase esperienze vissute, doveva loro passare il messaggio che esistevano adulti interessati al loro bene a al loro ascolto.
Dal 1998 SEZAM riesce a promuovere progetti indirizzati anche agli insegnanti e agli adolescenti prevalentemente organizzati in laboratori sulla comunicazione e sull'elaborazione del trauma.
Dal 2003 i progetti vengono migliorati e arricchiti con programmazioni avanzate per gli insegnanti sulle tematiche della non violenza e dell'educazione alla pace, coinvolgendo molte scuole”differenziate” (croate, serbe, bosniache). ( ulteriori informazioni )

"Le mani della mafia sull'Expo"

Riceviamo dai grilli del Parco Agricolo sud Milano



Qui il filmato della prima parte della conferenza , il resto a questo Link
Grazie ragazzi!

Completiamo con una notizia del 12 Marzo
LETIZIA MORATTI E IL PREFETTO NON VOGLIONO LA COMMISSIONE ANTIMAFIA A PALAZZO MARINO
Il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, napoletano, 63 anni, sposato, un figlio, due lauree conseguite in legge e scienze politiche, non vuole la Commissione antimafia del Consiglio comunale di Milano che vigili sugli appalti dell'Expo.
Lombardi ha detto a chiare lettere che è lo Stato a doversi occupare di antimafia e di sicurezza, e non già un Ente locale come il Comune di Milano. A questa presa di posizione infelice e inopportuna si è schierata ovviamente il Sindaco Letizia Moratti che condivide appieno il Lombardi pensiero.
Peccato, però, che la posta in gioco sia enorme. Lo ricordiamo al Prefetto Lombardi che vorrebbe che ad occuparsi di Expo, appalti e ordine pubblico, fosse soltanto la magistratura e lo Stato. A Milano e provincia ci sono 200 cosche mafiose interessate al business dell'Expo: 20 miliardi di euro per le infrastrutture, 4 miliardi di euro della ex Soge spa, e 45 miliardi di euro di fatturato per le aziende, i costruttori, gli immobiliaristi, i professionisti, i politici e i loro portaborse. La posizione del Prefetto Lombardi da un punto di vista giuridico non fa una grinza, ma la gravissima situazione della criminalità a Milano e in provincia dove è forte la presenza della n'drangheta, della camorra spa, di Cosa nostra e i resti della Sacra corona unita, dovrebbe indurre il Prefetto a non interferire con l'attività del Consiglio Comunale. Che una volta tanto era riuscito a trovare 25 consiglieri comunali della maggioranza e dell'opposizione sui 60 presenti ad occuparsi delle infiltrazioni mafiose, degli appalti per l'Expo 2015.
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