Scrivo alcune righe di riflessione dopo aver visto la puntata speciale del 25 Marzo di Che tempo che fa.
"Coloro che ti chiama traditore, sono collaboratori - infiltrati - per il tradimento dell'Italia. Stanno nascondendo cose perchè le conseguenze di una rivelazione di certi fatti li spaventa moltissimo..." Queste sono le parole con cui David Grossman ha cercato di rincuorare lo scrittore di Gomorra, che da ormai 3 anni vive sotto scorta e in continua minaccia di morte da parte della camorra e della società "civile".
Queste sono anche le parole però che denunciano una collusione palese dei Poteri forti con la criminalità organizzata: la società (cosiddetta) civile non vede - o non vuole vedere - che la mafia esiste ed è fortissima. E soprattutto nel momento in cui questa viene smascheratra, o meglio, rivelata le persone accusano chi cerca di far aprire loro gli occhi su questo tremendo problema!! Sì, è uno schifo tutto ciò ma così funziona e così vogliono che continui a funzionare...
E' proprio per questo che, secondo me, dobbiamo prendere come grandissimo esempio Roberto Saviano: un ragazzo di 25 anni che ha rifiutato la propria vita e la propria tranquillità per scrivere e denunciare la Verità, e non la Sua verità come tanti vogliono farci credere. Saviano poteva chiudere gli occhi e andarsene lontano, dove certe cose non accadono, e invece NO! E' restato, ha scritto e non ha abbassato la testa...Lui può davvero camminare a testa alta perchè non ha rinnegato la propria ragione ma ha raccontato ciò che continua a vedere e ad accadere.
Buona parte della puntata si è occupata infatti di questa sua forza. Analizzando alcuni titoli di testate locali Saviano ha evidenziato quanto la voglia di girarsi dall'altra parte nascondendo certi fatti di cronaca mafiosa, arrivando quasi ad idolatrare gli stessi boss a discapito dell'onore - inteso nel senso reale e non in quello criminale! - delle numerose vittime. Tutti sempre pronti ad accusare chi muore mentre chi vive viene elogiato...
Questa è la condizione in cui viviamo ed è proprio questa la motivazione per cui oggi più che mai mi sento ancora più vicino a Roberto Saviano. Di fronte alla paura e al pericolo di morire non è stato zitto, ma ha cominciato ad urlare la propria rabbia e il proprio dolore! Spero che la società DAVVERO civile non si dimentichi di questo ragazzo che sta dimostrando un coraggio incredibile, perchè nel momento in cui Saviano sarà chiuso nel buio della memoria la camorra avrebbe vinto la sua battaglia, e forse la guerra.
Proprio per questo mi auguro che ci siano tantissimi giovani che si ritengano dei piccoli "Saviano", ragazzi che lottano quotidianamente per la legalità e non si arrendono ai potenti...Biosogna lottare e non arrendersi!! Quindi ragazzi, gambe in spalla e impegno! Non molliamo!!!!! Nè ora nè mai...
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