venerdì 20 marzo 2009

Ricevo da Giulio Cavalli : PUGNALATO! Popolo di Radiomafiopoli preparatevi alla movimentazione





Giulio Cavalli

Oggi alle 11.47
Ti disturbo un secondo perchè ogni tanto succedono delle cose che fanno male e vanno raccontate: oggi il colonnello dei carabinieri di lodi dice che il "lodigiano è immune dal problema mafia", dice «Se guardiamo versoMilano, dove la
situazione è completamente diversa, vi do ragione:ma in provincia di Lodi,
negli anni recenti, indagini che abbiano rilevato la presenza di organizzazioni di tipo mafioso non ce ne sono. I dati dicono che qui un radicamento del genere non c’è. E, guardando sia nel lungo periodo che in
prospettiva, credo che questo territorio non sia appetibile»." dice che vuole "«Continuare a contrastare, come facciamo tutti i giorni, il fenomeno dell’alcolismo e dell’assunzione di droghe, che purtroppo sono in aumento. Il rischio è che chi consuma spesso diventi prima piccolo spacciatore, e che poi entri in un escalation che lo spinga a fare il “grande salto”».

questa persona è colui che si occupa della mia tutela (inesistente) a pochi giorni dall'inizio del mio lavoro su mafia il lombardia e expo.

Sono svuotato, pugnalato, deluso

I ragazzi di Radiomafiopoli e Fascio e Martello ci avvisano di tenerci pronti ad una movimentazione!!!

Ecco che dicono nel loro sito!!!



NOTA DI FRANCESCO LANZA coautore di 'Du ut des ' Riti e conviti mafiosi' , opera teatrale che sbeffeggia la mafia per cui Giulio Cavalli ha già subito intimidazioni.
Negazionismo istituzionalizzato
Oggi alle 12.02
Ci sono cose che ti fanno fermare a bocca aperta a pensare.

Leggi un articolo che riporta queste parole:

«La criminalità organizzata è presente anche nel Lodigiano, senza dubbi: non c’è area della Lombardia che si salvi». Non solo gruppi poco radicati di stranieri, quindi. Parole pesanti quelle di un pm della Direzione distrettuale antimafia di Milano, che però non può comparire. Non per paura dei delinquenti, ma dei loro avvocati: «Il sostituto procuratore che parla potrebbe rischiare la ricusazione». Il magistrato è tra i pochi che hanno accesso all’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, 900 pagine inviate a tutte le Dda con l’invito alla massima riservatezza. Fino al 2008 era un rapporto pubblico, ora i tempi sono cambiati. «Si sono evolute anche le modalità di indagine: troppe volte fatti indicativi di azioni della grande criminalità organizzata sono andati a giudizio come danneggiamenti o altri reati minori. Abbiamo capito che invece molto spesso sono espressione di organizzazioni che al Sud spargono sangue, al Nord invece investono e non vogliono farsi notare se non quando è indispensabile dare un segnale». (fonte: www.ilcittadino.it)

Poi, stesso giornale, leggi che il colonnello dei Carabinieri di Lodi dice:

«Se guardiamo versoMilano, dove la situazione è completamente diversa, vi do ragione:ma in provincia di Lodi, negli anni recenti, indagini che abbiano rilevato la presenza di organizzazioni di tipo mafioso non ce ne sono. I dati dicono che qui un radicamento del genere non c’è. E, guardando sia nel lungo periodo che in prospettiva, credo che questo territorio non sia appetibile».

Questo colonnello è quello che dovrebbe occuparsi, tra le altre cose, della sicurezza di Giulio Cavalli, lodigiano e vittima di minacce mafiose accertate.

E’ bello sapere che il pregiudizio “casa mia è immune dalla mafia” sia nei fatti così rivoltante.
Mille complimenti al Colonnello dei Carabinieri di Lodi.

Evidentemente lui ne sa di più di chi indaga nella Direzione Nazionale Antimafia.


ECCO IL GIORNALE DI IERI ....LODI SI E' SVEGLIATA

giovedì 19 marzo 2009

Un insegnamento dalla Russia...

LA MARCIA DI UN UOMO SOLO
(Anna Politkovskaja - «Proibito parlare»)

Quando lessi qualche giorno fa il seguente articolo della “giornalista martire”, pensai subito all’Italia. Con le dovute eccezioni infatti la vicenda narrata si allacci perfettamente alla situazione attuale (ovvero degli ultimi ’70 anni!!) del nostro Paese. Il protagonista potrebbe chiamarsi tranquillamente Mario Rossi (o don Ciotti, Peppino Impastato, Giovaqnni Falcone, Paolo Borsellino, don Puglisi, Pino Maniaci e tutti gli altri EROI che lottanno quotidianamente contro tutte le mafie) e il Cremlino ovviamente palazzo Chigi (o le altri sedi della politica italiana)…L’unica differenza è che in Russia c’è una guerra dichiarata con la Cecenia, mentre da noi la guerra non è propriamente dichiarata (soprattutto perché non tutti vogliono vedere il reale problema!) e soprattutto non è contro una regione ma contro un’azienda, e questa azienda si chiama MAFIA!!
Sì, ragazzi miei. In Italia esiste questa guerra e lo Stato non la vuole combattere. Per questo dobbiamo essere noi a prendere esempio da Aleksandr Michajlovič Ljuboslavskij e combattere uniti questa violentissima guerra!! Ci saranno magari ancora numerose vittime, ma non bisogna arretrare di un solo millimetro perché UNITI si vince!!!!

14 novembre 2005
Esistono diversi tipi di difensori dei diritti umani. Alcuni tendono ad essere più che mestieranti, seguaci della Realpolitik, sempre pronti a scendere a compromessi in nome della causa, anche a costo di danneggiare coloro che dovrebbero difendere. Altri invece sono strenui combattenti dediti alla missione. Non mirano né ai soldi né alle cariche né alle onorificenze statali. Tra questi ultimi, tra coloro che mai accetterebbero compromessi c’era Aleksandr Michajlovič Ljuboslavskij, morto improvvisamente questa settimana.
Capelli bianchi, fisico asciutto, slanciato, Aleksandr Michajlovič incarnava al meglio la definizione di difensore dei diritti dell’uomo.
Quando la situazione dei profughi ceceni rifugiatisi in Inguscezia arrivò a un punto morto e le autorità iniziarono a rimpatriarli verso zone non occupate della Cecenia, nelle tendopoli si iniziò uno sciopero della fame. Era la calda estate del 2001. adulti e bambini scioperarono insieme. Divelte alcune tettoie, molti profughi vi si sdraiarono sotto per ripararsi: non avevano più nemmeno la forza per camminare. Un giorno, un uomo non più giovane d’età arrivò da quelle parti e si distese subito accanto a loro. Era Ljuboslavskij, l’unico difensore dei diritti umani di nazionalità russa che avesse mai osato tanto nel corso di tutta la maledetta seconda guerra cecena.
«Mai avremmo immaginato che un russo potesse scioperare assieme a noi!» mi dissero i profughi, prendendomi da parte. E nei loro occhi vidi baluginare la speranza: non tutto era perduto, non erano più soltanto dei reietti.
Così, grazie Ljuboslavskij, l’intero movimento per la difesa dei diritti dell’uomo iniziò a rifulgere di una luce migliore.
Molti si domanderanno: ci servono davvero questi “matti di città” (proprio così definivano Ljuboslavskij)? Con le loro stramberie, non portano forse la situazione a un punto critico?
Io ne sono convinta: ci servono moltissimo. La superficiale dimensione morale russa abbisogna del genere di opposizione portata avanti da Ljuboslavskij. Non certo un’opposizione i cui esponenti da un lato si dicono a favore della gente e dall’altro si precipitano al Cremlino non appena vi vengono invitati. Chi avrebbe potuto immaginare un Ljuboslavskij fare la bella statuina nell’immobilità del Cremlino? O addirittura deputato suggli scranni parlamentari? Lui, che nel 2002, in nome della pace, intraprese una marcia solitaria di sessantadue giorni per le strade del Sud e del centro della Russia portando un cartello con scritto: METTERE FINE ALLA GUERRA IN CECENIA…
Aleksandr Michajlovič, classe 1937, nel ’91 era sulle barricate davanti alla Casa Bianca. Divenne il primo rappresentante ufficiale per i diritti dell’uomo in Russia, precisamente nella regione di Irkutsk, dove viveva e dove creò, in ventisei province, varie strutture per il movimento.
Il suo viaggio lo aveva portato a L’gov, dove parecchi detenuti della locale prigione si erano tagliati le vene per protestare contro i soprusi subiti dai carcerieri.
È morto al suo ritorno. Gloria alla sua memoria.

(tradotto da Davide Girelli)

Impariamo dall’esempio telejato: PUNTO UNO….investiamo nei giovani!!!



Ragazzi è molto difficile gestire un sito infatti ogni post deve avere sempre un argomento ma sono talmente tante le cose da trattare che a volte mi perdo nelle mie tante idee.
Ho deciso quindi di individuare i punti che secondo me rendono Telejato unica e di approfondirli in modo che siamo di esempio per chi vuole IMITARE QUESTO PICCOLO GIOIELLO!!!
E naturalmente non potevano non parlare di giovani…argomento che mi appassiona parecchio e quindi il primo punto è dedicato a loro….INVESTIAMO NEI GIOVANI!!!!
Ma senza la diagnosi non si può individuare la cura ed ecco che allego il filmato con cui Umberto Galimberti presenta il suo libro “L’ospite inquietante” edito da Feltrinelli.
E ci fa sapere che i giovani stanno male…..per un disagio culturale perché è entrato in casa il NICHILISMO infatti tutti i valori per loro non hanno più valore e NON C’E’ PIU’ NESSUN RIFERIMENTO!
Inoltre per i giovani di oggi il futuro non è più una promessa ma una minaccia e la scuola non sa più cosa fare per ottenere da loro più impegno.
Ma l’autore ci fornisce anche la cura a questo male ….bisogna incuriosire i giovani della loro virtù, trovare una passione che accompagni la loro vita e così investire su se stessi!
Se i giovani sapessero appassionarsi ed innamorarsi di se, delle loro capacità , PROVANDO GUSTO NEL VEDERLE FIORIRE , forse l’Ospite Inquietante, il nichilismo, non sarebbe passato invano.

Ed è un peccato che questa società offra così pochi stimoli ai giovani infatti questa è la generazione più ricca di capacità della storia.
Sono cresciuti guardando programmi che gli insegnava lingue straniere, hanno usato la tecnologia fin da piccoli ed il computer NON HA PIU’ SEGRETI PER LORO….tanto da poter insegnare anche ai genitori, ai nonni ai parenti, peccato che ci sia una così poca capacità di comunicazione fra generazioni diverse e così poco tempo per fare qualcosa insieme!
Peccato…..ma noi siamo qui per dare il nostro appoggio ai giovani ed invito tutti gli iscritti che ne hanno le capacità di iniziare questo lavoro con noi.

IL CAMMINO INIZIA…vi terremo informati.
Primo impegno Antonio Ingroia a Piacenza il 26 Marzo……NOI CI SAREMO!!!!

Come posso fare di mio figlio un vero uomo d'onore?


IL VIAGGIO
Ormai sapete che prima di fondare questo gruppo ero una semplice simpatizzante per la libera informazione.
Ho avuto la possibilità di venire a conoscenza di Pino Maniaci ed ho fatto l'unica cosa che potevo fare da casa....DIVENTARE SUA FAN!
Quello che è successo dopo invece non me lo sarei mai aspettato.....ho conosciuto tantissime persone che sostenevano Telejato dalla Sicilia.
Che ne può sapere una ragazza di Verona che cosa significa ESSERE SICILIANI?
Loro sono riusciti a farmelo capire: c'è riuscita Giulia che all'inizio mi prendeva in giro per l'impegno che ci mettevo ( ma lei non lo sapeva che molta gente rispondeva alle mie mail) , ho conosciuto Antonio che mi ha parlato di Catania e del suo sogno di buttare tutti i mafiosi fuori dal paese , Adele che io definisco UNA CHE NON SI ARRENDE MAI e tanti altri.
Adesso vi parlerò di Salvatore Coppola .....gli piace definirsi IL GEMELLO DI PINO MANIACI!!!
Mi ha mandato un bellissimo scritto pubblicato dalla sua casa editrice Coppola Editore.
Si intitola 'Come posso fare per fare di mio figlio un vero uomo d'onore'.
Per me completamente impreparata è stato un salto in un luogo che non conoscevo.......ho conosciuto la mentalità mafiosa degli adulti ed il loro duro scontro con la voglia di libertà e di un futuro diverso dei figli.
E di ragazzi così ne ho conosciuti molti.....fortuna che trovano il pieno appoggio dei genitori ma immagino che non tutti sono così fortunati.
Aiutiamoli nel loro lavoro perchè sono loro la società del futuro....le associazioni sono tantissime: Il Grillo di Palermo, Addio Pizzo, Fascio e Martello , Talita Kum , Gapa...e tante altre.
Vi lascio alla lettura di questo Pizzino della legalità.....cercateli in libreria perchè ormai sono tantissimi tutti a raccontare un frammento della cultura siciliana e COME STA CAMBIANDO!
Grazie Salvatore del regalo....io condivido sempre tutto!
Pizzini della legalità
COME POSSO FARE DI MIO FIGLIO
UN VERO UOMO D'ONORE?
di Augusto Cavadi
Mezzosopra
14 maggio 2008
Caro don Totò,come c'è scritto sull'Ape di mio cugino Angelino, "Dio solo è grande. Ma lo zio Totò neppure scherza". E' per questo che - più brava a parlare con Dio che ad ascoltarlo - preferisco chiedere a Vossignoria qualche saggio consiglio su una questione che mi angustia molto.
Come ricorderà, ho due figliuoli. Per grazia del Signore, tutti e due maschi. Il primo è venuto su che è una meraviglia: alto, robusto, forte, coraggioso e paziente. Insomma, tutto la buonanima di suo padre, don Ciccio detto Arcangelo Michele per la sua incredibile capacità di far trovare gli oggetti smarriti, soprattutto se rubati. Il secondo, Carmelino, invece, mi dà pensieri a non finire. E dire che avevamo cominciato col piede giusto...Alla nascita, quando abbiamo constatato che era proprio maschio come ci avevano detto quando mi avevano fatto i raggi, urla di esultanza con doveroso bacio del pisellino da parte di parenti ed amici in visita di rallegramenti.
Al battesimo - sedici anni fa, ma lo ricorderà, caro don Totò, come fosse la settimana scorsa - abbiamo avuto l'onore di dargli per padrino e per madrina Lei e la Sua gentilissima Signora Concetta (che prego di salutarmi caramente). Vero è che al processo, due mesi prima di passare a miglior vita, la buonanima di mio marito dichiarò che non vi avevamo scelto appositamente perché a quel tempo Lei risultava ufficialmente latitante; che avevamo pregato il maresciallo dei carabinieri e la sua consorte con cui ci eravamo recati alla Madrice in pompa magna; che avevamo cambiato idea, così su due piedi, perché ci eravamo incontrati con Vossignoria, del tutto per caso, alla dieci minuti prima della funzione, ricevendo una proposta a cui non ci eravamo sentiti di dire no in nome della vecchia amicizia: ma era una dichiarazione del tutto inventata - una minchiata la definì poeticamente l'avvocato di parte civile - e, come tale, fu infatti bollata dai giudici.Poi mandammo il pupo all'asilo dalle suore: non dalle "Sorelle dell' Esodo avventuroso", quelle con i capelli sciolti al vento e la chitarra al collo, che sembrano animatrici di villaggi turistici e non ci hanno mai dato affidamento, ma dalle "Piissime Serve del sangue sgorgato dalla costola destra del Figlio flagellato e crocifisso", quelle coperte dalla fronte alle dita dei piedi che devono essere più timorate di Dio delle stesse immigrate musulmane che s'incontrano per strada con la testa fasciata. E là non fummo deluse: invece dei soliti catechismi colorati, tutte figure e figurine, dai titoli d'osteria ("C'è sempre qualcuno che paga per tutti") o di luoghi ancor meno nominabili ("Le gioie dell'amore senza limiti"), adottarono un catechismo solido solido scritto personalmente da un papa già santo (Pio IX o X, non ricordo bene): sa di quei catechismi che non si trovano ormai in nessuna libreria delle Paoline e che bisogna ordinare e fare ristampare apposta dall'editore "Piangenti e raggianti"...
Insomma, quei bei catechismi di una volta con la domanda chiara e netta (del genere: "Che cosa ci insegna il quarto comandamento dettato sillaba per sillaba da Dio onnipotente a Mosé sul monte Sinai alle 9 e venti del 2345 avanti Cristo ?") e la risposta ancora più chiara e più netta (del genere: "Il quarto comandamento dettato sillaba per sillaba da Dio onnipotente a Mosè sul monte Sinai alle 9 e venti del 2345 avanti Cristo ci insegna ad onorare il padre e la madre in qualsiasi luogo, tempo e circostanza, obbedendo ciecamente a ogni ordine proveniente dalla loro bocca, anzi prevenendolo. Sia che si tratti di padre e madre naturali sia che si tratti di padre spirituale e di madre badessa sia che si tratti di padrini e madrine di battesimo o di cresima").

Milano: Expo, Tav, A4, la mafia negli appalti



Capitale morale prima, capitale della moda e del fashion poi. Da tempo, pero', Milano deve fare i conti con un nuovo, senz'altro meno nobile, primato: essere la principale base d'azione della 'ndrangheta. Ora che la citta' si appresta a diventare un cantiere a cielo aperto in vista di Expo 2015, da più parti si fa spazio l'idea di istituire controlli speciali per impedire infiltrazioni mafiose negli appalti.Gli arresti di ieri nel milanese ai danni di una cosca calabrese che avrebbe tentato di aggiudicarsi i lavori per la Tav e l'allargamento della A4 in Lombardia e la relazione della Direzione Nazionale Antimafia, che indica nell'esposizione universale il più importante appetito della criminalità organizzata, non hanno fatto che confermare ciò che indagini e atti giudiziari raccontano da tempo. "Non c'é da stupirsi - ha osservato il vicesindaco Riccardo De Corato -. Fu proprio un magistrato di Milano, Ilda Boccassini, a scoprire vent'anni fa la Duomo Connection".
De Corato, che siede nella giunta di Milano dal 1997, è
certo che l'amministrazione "abbia tutti gli anticorpi" per
impedire infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. A
convincerlo è l'azione del settore gare che in questi anni ha
sventato numerosi tentativi di cartello tra imprese non
trasparenti. Tuttavia, in vista delle grandi opere per l'Expo,
anche il vicesindaco ha riconosciuto la necessità di
un'attività straordinaria di vigilanza. "Ho proposto al sindaco Moratti - ha aggiunto De Corato - di seguire per l'Expo il modello delle Olimpiadi di Londra, dove tutte le opere pubbliche sono sotto il diretto controllo del ministero dell'Interno. Questo sarebbe per noi di massima garanzia contro il rischio di infiltrazioni". Per il momento il governo non ha ancora deciso le azioni di contrasto alle infiltrazioni mafiose su Expo, ma dalle prime indiscrezioni potrebbe dar vita a un organismo di controllo analogo al Comitato di alta sorveglianza e garanzia, istituito per le Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Da Radiolombardia poi ripreso da milano.repubblica.it
A Rho (MI) si è tenuta questa conferenza sull'argomento: Le mani della mafia sull'Expo: incontro con l'associazione "ammazzateci tutti", organizzata dagli amici di Beppe Grillo di Milano. Sto tentando di contattarli per avere del materiale.

martedì 10 marzo 2009

L'INFORMAZIONE GIOVANE fatta dai giovani per i giovani.

Quest’anno è iniziato alla grande per me.
Quest’anno ho partecipato ad un evento nuovo che forse verrà ripetuto ogni anno, ho partecipato al Discorso di Fine Anno del Presidente di Mafiopoli Giulio Cavalli.
Era ora che qualcuno offrisse un’ alternativa giovane al discorso di fine anno del presidente che tanto odiavo da piccola ed adesso quasi sopporto!

E ci ha pensato Radiomafiopoli , web-radio nata su esempio di Radio Out con il doppio compito di divertire e parlare ai giovani ma anche di prendere in giro un po’ i mafiosi ed il loro essere superiori……qui vengono riportati a terra, nell’elemento in cui normalmente strisciano.
Ed è veramente molto divertente infatti Giulio Cavalli, noto attore teatrale di Lodi, ogni settimana ci racconta una storia nuova , basandosi sui fatti di attualità….è sicuramente un sito da seguire….. http://www.radiomafiopoli.org/.

Potete anche iscrivervi al gruppo facebook Radio Mafiopoli così sarete sempre aggiornati sulle novità e non dimenticherete mai di andare a sentire l’ultima puntata.
E Giulio Cavalli nel suo lavoro è supportato da una grande squadra formata dai ragazzi di Fascio e Martello e da Telejato naturalmente!
Ed il sito Fascio e Martello è il più adatto per chi vuole essere informato sui fatti di mafia e non e divertirsi allo stesso tempo….perchè nessuno dice che lo yin ( la parte più riflessiva della vita) non possa contenere anche un po’ di Yang ( più divertente!).

Quindi seguite entrambi i siti perché di mafia si deve parlare ed informarsi , ma trovare il mezzo che più ci aggrada rende quello che era un impegno uno svago!!!

Volete un esempio…ecco come è stata presa la nomina di Cuffaro alla vigilanza RAI . Il suo comportamento nei confronti del giudice Falcone brucia ancora in quella parte della Sicilia che combatte la mafia ( ecco il filmato ) oltre alle sue accuse per mafia.

Striscioni anti Cuffaro da Azione Giovani
Palermo, decine di striscioni con la scritta “Cuffaro dimettiti” firmati da Azione Giovani. Sul web un blog con la petizione per chiedere le dimissioni del Presidente.
Questa mattina sono apparsi in vari punti della città decine di striscioni – nei pressi dello stadio, in Viale della Regione, in Via Dante, in Via Notarbartolo – con la scritta “Cuffaro dimettiti” firmati da Azione Giovani. Proprio ieri l’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale aveva chiesto con una nota le dimissioni del Presidente Cuffaro, dopo la condanna a cinque anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, prendendo le distanze dalle posizioni ufficiali del partito. Altra iniziativa dei giovani di AN una petizione sul web per chiedere le dimissioni di Cuffaro sul blog www.cuffarodimettiti.blogspot.com.

UNA LEGGE CONTRO IL TERRITORIO

Vogliamo qui riportare una raccolta firme molto importante promosa sul sito repubblica.it.
Lo facciamo perchè ci sono già moltissime case costruite che stanno ancora cercando un compratore e quindi non ha senso sacrificare verde e territorio per costruirne di nuove.
Per maggiori informazioni vi mando al sito STOP AL CONSUMO DEL TERRITORIO.

Le licenze facili e i permessi edilizi fai da te decretano la fine delle nostre malconce istituzioni. Il territorio, la città e l'architettura non dipendono da un'anarchia progettuale che non rispetta il contesto, al contrario dipendono dalla civiltà e dalle leggi della comunità. La proposta di liberalizzazione dell'edilizia, annunciata dal presidente Berlusconi, rischierebbe di compromettere in maniera definitiva il territorio. Ecco perché c'è bisogno di un sussulto civile delle coscienze di questo paese.
Gae Aulenti
Massimiliano Fuksas
Vittorio Gregotti

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